Lunedì, 31 Maggio 2021 13:58

Gamification: potenziare il coinvolgimento grazie al gioco

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Sempre più spesso si sente parlare di Gamification. Ma che cos’è precisamente? A cosa può servire in azienda? In quali ambiti è possibile applicarla?

Una metodologia interessante per motivare e coinvolgere le persone verso le attività proposte.

Facciamo subito chiarezza: Gamification e Serious Game sono parole che possono sembrare simili, ma indicano metodologie molto diverse; nonostante abbiano entrambe la stessa radice alla base, game ossia gioco, declinano questo concetto in maniera differente.

Cerchiamo di spiegare meglio queste due metodologie, per poi concentrarci sulla prima.

Che cos’è la Gamification?

La Gamification è l’utilizzo degli elementi, dei meccanismi e delle dinamiche tipiche del gioco, all’interno di un contesto non ludico. Questo permette di potenziare la motivazione delle persone, il coinvolgimento nei confronti dell’attività, veicolando messaggi e favorendo allo stesso tempo la partecipazione attiva delle persone coinvolte.

Consiste quindi nell’inserimento di elementi specifici, come l’uso di punteggi, di classifiche, di feedback continui, di badge, di sfide, di lavori in gruppo, e così via, all’interno di un percorso formativo, o di un’altra attività, non di gioco.

E il Serious Game?

I Serious Game, al contrario, sono invece dei veri e propri giochi, nella quale l’esperienza formativa e didattica viene veicolata attraverso l’esperienza ludica.

Può forse confondere l’aggettivo Serious, inteso però nel senso di contesto serio, dove quindi l’attività non ha l’obiettivo del solo divertimento. Il gioco, di per sé, non è assolutamente noioso o serio, ma anzi dev’essere coinvolgente, divertente, motivando quindi le persone ad utilizzarlo.

 

Nella metodologia della Gamification non viene quindi inserito un videogioco all’interno dei materiali, ma vengono aggiunti gli elementi alla base del gioco all’interno di un momento non ludico. Quest’approccio non è sinonimo di leggerezza, in quanto richiede una strutturazione e progettazione attenta; talvolta viene considerato poco serio e poco professionale, ma il suo utilizzo è sempre maggiore in azienda e i dati dimostrano la sua affidabilità ed efficacia.

Un approccio solo per giovani? Assolutamente no!

La Gamification permette di rendere le attività formative più coinvolgenti e pertinenti. Nel rapporto ISTAT 2019, viene sottolineato come il 30% della forza lavoro rientri nella fascia under 35 e i Millennials (i nati fra gli anni ‘80 e la metà anni ‘90) coprano circa il 17% dei lavoratori. Questa generazione è considerata da sempre multitasking e digitale e, un approccio alla formazione più coinvolgente e immersivo, può facilitare la loro partecipazione alle attività proposte.

Tuttavia, una precisazione è necessaria: non è una tecnica applicabile solamente alle nuove generazioni. Secondo un report di Euromedia Research per Multiplayer.it, più dell’80% degli italiani afferma di aver utilizzato negli ultimi sei mesi almeno una volta un videogioco. L’uso degli elementi caratterizzanti del gioco all’interno delle attività può permettere quindi di incentivare la partecipazione, non solo fra i più giovani o giovanissimi, ma in tutte le fasce d’età.

Siamo un popolo di gamer”, bene. Sfruttiamolo!

Perché utilizzare la Gamification nella formazione aziendale?

Integrare le tecniche di Gamification alla formazione aziendale aiuta a migliorare il coinvolgimento dei partecipanti, motivandoli e spingendoli verso un obiettivo definito e chiaro.

Un’attività divertente e interattiva migliora l’esperienza formativa stessa: se i partecipanti sono entusiasti e vivono positivamente il momento di apprendimento, riescono anche ad elaborare più informazioni, immagazzinandole nella memoria a lungo termine. Viene facilitata inoltre un’esperienza immersiva, dove i soggetti si sentono protagonisti e parte attiva del momento, e non inseriti in un processo dove vengono condivise informazioni fini a sé stesse. La letteratura mostra infine come queste esperienze facilitino una formazione ad alto impatto.

Viene stimolata la collaborazione fra colleghi, grazie al lavoro in squadre e a sfide fra gruppi, alimentando anche una sana competizione. Infine, impiegare classifiche, punteggi, badge consegnati al completamento delle attività, feedback continui e immediati, permette di motivare le persone, coinvolgendole, guidando il loro interesse e stimolando al contempo comportamenti attivi.

Questi elementi dovrebbero servire soprattutto in una fase iniziale: vanno infatti a lavorare sulla motivazione estrinseca (mossa da cause esterne, come incentivi, premi, ecc.). Per fare in modo che l’attività proposta porti ad un cambiamento vero e stabile, è importante che la persona comprenda l’utilità delle azioni svolte, passando quindi da una motivazione estrinseca ad intrinseca (ossia mossa invece da una spinta di puro interesse, dove il comportamento ha valore di per sé).

Non solo per la formazione!

Le tecniche della Gamification non vengono solamente utilizzate per aumentare il coinvolgimento e la motivazione nei confronti delle attività formative, bensì possono essere applicate a vari aspetti diversi. Vediamone alcuni.

  • Una delle maggiori applicazioni è quella nel marketing: grazie all’utilizzo di premi, ricompense e classifiche viene offerta un’esperienza appagante e unica, velocizzando il processo di fidelizzazione dei clienti, diminuendo l’abbandono e aumentando il senso di appartenenza e vicinanza al brand;
  • Onboarding nuovi assunti: è possibile strutturare un percorso altamente coinvolgente e motivante, nel quale vengono condivise le informazioni necessarie per diventare operativi nella nuova posizione: la presentazione dell’organigramma, la condivisione delle informazioni sulla cultura organizzativa, la formazione obbligatoria su privacy e compliance, l’introduzione all’organico e lavori di squadra con gli altri nuovi assunti incentivando fin da subito un clima di collaborazione fra i colleghi. Tutto questo permette una maggior identificazione con la nuova realtà e un più forte coinvolgimento, rendendo dinamici e creativi anche concetti più istituzionali e talvolta noiosi.
  • Nel Recruiting è possibile identificare due modalità diverse per fare Gamification, dal punto di vista del candidato o dal punto di vista del recruiter. Il candidato può ricevere premi e riconoscimenti per il proseguimento del processo di selezione, dalla prima candidatura via via fino all’ultimo colloquio. Può essere strutturata inoltre un’azione interna, relativa alla “raccomandazione” o presentazione dei migliori candidati nella rete di contatti o di premiazione dei recruiter più performanti;
  • La Gamification può lavorare anche sulla cultura organizzativa, incentivando ad esempio la collaborazione fra colleghi anche di settori o dipartimenti differenti, sostenendo un clima generale positivo, grazie alla conferma di competenze specifiche e il riconoscimento fra colleghi;

 

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